Una settimana di ferie protegge il cuore

Andare in vacanza fa bene alla salute. Non è una scusa per fuggire dalle proprie responsabilità lavorative bensì un vero e proprio consiglio medico. L'Associazione medici cardiologi ospedalieri infatti lancia un appello: basta una settimana di ferie per diminuire il rischio di infarto e ictus. Non staccare mai la spina infatti non è la strada giusta per eccellere nella propria carriera e, anzi, potrebbe minare concretamente la nostra salute.

Lo studio. A supporto dell'appello lanciato dall'ANMCO arriva anche uno studio condotto dall'Università Sapienza su 30 pazienti che hanno avuto negli ultimi anni un attacco di cuore. La tensione muscolare causata da fattori come problemi socio-economici o difficoltà lavorative e familiari aumenta del 30% il rischio della  depressione che, a sua volta, accresce del 20%  le malattie cardiovascolari. Rinunciare alla vacanza quindi è anche una delle strade per aumentare il rischio di contrarre il male oscuro.
Proteggi il tuo cuore. In un periodo di crisi economica tuttavia non è sempre possibile concedersi una settimana di vacanza. Per proteggere il cuore e le arterie non occorre indebitarsi per prenotare una meta famosa o andare tutti i giorni al mare. Una vacanza salutare infatti può essere semplicemente fatta di giorni di relax e svago, in cui riprendere quegli hobby che durante l'anno non si ha mai il tempo per coltivare. L'ideale sarebbe poi cambiare alcune abitudini: l'estate è il momento giusto per andare in bici o dedicarsi a piacevoli passeggiate. Brevi gite fuori porta, la conoscenza di persone interessati - ricordate di bandire il lavoro dalle vostre chiacchierate - sono già di per sè dei toccasana per l'intero organismo.

Lo stakanovista. Esiste poi chi invece ha la possibilità di una settimana di ferie e invece, grazie all'ausilio di smarthphone e connessioni wifi, si porta il lavoro in vacanza. Non riuscire mai a staccare la spina può essere il sintomo di qualcosa di più: la sindrome della scrivania va curata e colpisce uomini e donne con la stessa percentuale, a prescindere dalla professione. Chi è drogato di lavoro è generalmente un soggetto insicuro, sempre pronto a dimostrare risultati sul piano professionale con cui spesso vuole occultare l'incapacità di lasciarsi andare in coppia e agli affetti. Limitare i rapporti con la famiglia e avere una scarsa vita sociale, nonchè dedicare ogni ora libera agli approfondimenti di lavoro possono essere sintomi di questo malessere.






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